Estratti

Dal cancro però si può guarire e si guarisce. Il percorso è durissimo e il prezzo da pagare è alto. E quindi, per quanto è in nostro potere, bisogna fare di tutto perché il cancro non ci colpisca.

25 Settembre 2011

“Lena mi ha informato: ti sono vicina e capisco che cosa provi ma sei nel posto più qualificato per cui puoi almeno stare tranquilla su come si muovono. Ora aiuta tua figlia a scoprire che è come se fosse nata una seconda volta. Ti abbraccio. Maria”.

L’ sms che Maria, un’amica di mia madre, inviava due giorni dopo il mio intervento per carcinoma mammario….

23 Settembre 2011

Infermieri gentili e carini mi fecero indossare la cuffia e sdraiare sul lettino,
poi l’anestesista mi disse che dopo un preanestetico mi avrebbero iniettato credo, perché non
ricordo, l’anestesia. Poi arrivò il Professor Z e il chirurgo plastico. Poi non ricordo più niente.
A mezzogiorno meno un quarto sentii un medico o un infermiere dire: ”Signora l’intervento è
finito” e io pensai: ”Quale intervento?”, e mi portarono in stanza
[…].

 1 Ottobre
Ho fatto un bilancio veloce ieri: la mia vita sin ora? Ospedali dalla fine dell’infanzia per una grave
anemia che all’inizio si pensava fosse leucemia, una molestia psicologica e sessuale iniziata con
l’adolescenza e durata diversi anni, vari momenti di down nel corso dell’età adulta, un divorzio e
ancora malattia: il tumore maledetto
[…].

 12 Ottobre 2011

Il tumore è una violenza, è come una forbice che, inarrestabile, viene a tagliarti
dentro e fuori; ti toglie la libertà, ti impone ritmi, scadenze, quotidiane, settimanali, mensili,
annuali
[…].

 11 Novembre 2011
Qualche giorno fa mi sono tagliata i capelli con la macchinetta, li ho lasciati di pochi millimetri e
mi sono piaciuta anche così, ho scoperto di avere un viso che può permetterselo….Ma non ho avuto
scelta, ero stanca di raccogliere da terra continuamente i miei capelli che erano diventati
fastidiosissimi …Il giorno dopo c’è stata la svolta interiore: mi sono svegliata felice! Vecchie
convinzioni di me stessa si sono sgretolate…. hanno lasciato il posto ad un nuova persona che sta
venendo fuori, come la scultura che prende forma dalla creta o dal legno.
Tanti aspetti di me stessa che erano veri ma non completi, in quanto limitati, si sono sfaldati e ho scoperto l’infinito che c’è in me…

18 Dicembre 2011

Divorziata, disoccupata, ammalata eppure sono felice; non sono mai stata in sintonia col mondo come ora, con le persone, la natura, gli animali, gli elementi. Il mio spirito vibra di vita e di passione come non mai; di passione per la vita. Mi sento ricongiunta col Tutto, il mio infinito con l’infinito dell’Universo; la mia luce interiore, quella infinita, tutt’una con quella del Cosmo.

31 Marzo 2012

Stamattina mi hanno chiamato dalla radioterapia dell’ospedale, mi devo presentare il 3 aprile per la centratura e la tac. Sono nervosa, è una cosa nuova e la cosa mi innervosisce parecchio.

13 Maggio 2012
Ho fatto 15 sedute di radio fin ora e la pelle è sempre più rossa ….Dio che tensione e che rabbia che ho ogni volta che vado in ospedale per farne una, una rabbia, un fastidio, i tecnici che ti mettono le mani addosso…prenderei a pugni qualcosa, qualsiasi cosa…….

3 Giugno 2012
Ho finito; ho fatto l’ultima radioterapia due giorni fa e sono felice ma svuotata. Bilancio finale: dall’irradiazione non ho avuto stanchezza che molte persone accusano, la pelle è molto rossa solo in alcuni punti come l’ascella e il collo e i valori del sangue non si sono abbassati in modo rilevante, quindi è andata bene!

1 Luglio 2010
Ieri dopo 8 mesi ho tolto la parrucca […]

[…] Il disagio causato dal portare la parrucca era diventato più grande di quello che derivava dal non portarla. Mi sento libera finalmente senza parrucca; libera di camminare in casa senza turbante, senza dover fuggire di fronte alle finestre aperte e libera di uscire di casa senza dovermela infilare in un secondo. Libera di ricevere gente anche all’improvviso, senza dover scappare in bagno o in camera; libera di poter dormire a casa di amici e parenti e libera di togliermi o mettermi una maglietta senza dover stare attenta che la parrucca non si sfili dalla testa; libera, libera, finalmente libera!

27 Settembre 2012
Ma come e quando è cominciato tutto? Non lo so; so solo che due anni fa in preda ad una severa depressione durata mesi scrivevo cose orribili e confrontavo la depressione ad un cancro definendola tumore dell’anima.

Scrivevo infatti il 28 Febbraio 2010

Il tumore dell’anima

“Se avessi un tumore nel corpo
avrei un nemico interno contro cui combattere
Ma avere il tuo nemico nella tua testa
E nella tua anima
è qualcosa di peggiore da combattere
perché devi combattere contro te stesso.
Un anno e mezzo dopo mi viene diagnosticato un cancro; l’ho invocato e lui è venuto!
Riflessioni

Ottobre 2012
Il dolore e lo stress fanno ammalare e chiamano malattie gravi come il tumore. A chi mi sta leggendo dico: fate tutto quello che vi fa star bene, allontanate, laddove è possibile, fonti di stress e di dolore, e quando non è possibile, imparate a viverle meglio. Cercate di condurre una vita all’insegna del benessere psico-fisico, ponetevelo come obiettivo.
Non sottovalutate i segnali del corpo, ascoltatelo, veneratelo; il corpo è il tempio dell’anima. Fate un percorso consapevole per cambiare interiormente e per affrontare la vita in modo diverso, prima che la malattia decida per voi, prima che intervenga ad indurre quel cambiamento tanto necessario. Perché, quando questo succede, il prezzo da pagare è altissimo. Imparate a trasformare i problemi in esperienze positive per fare in modo che i punti deboli
diventino punti di forza. E accanto alle terapie psico-fisiche non dimenticatevi di Dio e del mondo spirituale, ricordatevi che esistono; questa consapevolezza è fondamentale perché recuperare o rafforzare il rapporto con Dio dà una forza enorme, inesauribile che sostiene l’essere umano nel profondo e una fonte di serenità che avvologe il nucleo dell’uomo. Non dimenticatevi di pregare; pregate il più possibile col pensiero, con la voce, da soli e in gruppo. La preghiera è determinante per aiutare a compiere il percorso di guarigione dell’anima, anche se non sempre sana anche il corpo, come ha detto la mia amica Linda.
La preghiera apre la porta a Dio e lo fa entrare dentro di noi. Grazie ad essa possiamo sentirlo vivere e pulsare dentro di noi, quando questo avviene diventa poi naturale mettersi nelle Sue mani e celebrare la vita, sempre, nel bene e nel male. Proviamo, come esercizio, a guardare il mondo con gli occhi di Dio, dalla sua prospettiva che è globale, infinita ed eterna; ovviamente questo è impossibile, ma il solo tentativo darà vita a un cambiamento del respiro, che diventerà immenso, “cosmico” e vedremo che non possono esserci più risposte certe, umane, rassicuranti, derivate dalla logica ma che ci saranno invece tante incognite. Molteplici possibilità, straordinarie nella loro grandezza e bellezza.

“Carissima Francesca io ti devo ringraziare di tutto quello che hai fatto per me. Porto sempre le tue cose e piano piano hanno fatto il miracolo! Ma non il miracolo della guarigione del corpo anche se sono migliorata… Ma quello più grande della guarigione dell’anima attraverso la fede. Ne avevo tanto bisogno e te lo sapevi. Ora io sto bene, devo lavorare ancora tanto, ma sono sulla buona strada. Dono più bello non potevi farmi. Se starò bene e i giorni delle terapie lo permetteranno è mio desiderio venire con te dalla Madonna di Medugorje. Speriamo! Un bacio grande”.

L’sms che Linda mi ha recentemente inviato riguardo ai “pezzetti” di Medugorje presi da me e dai miei amici per lei nei nostri pellegrinaggi.
Le parole di Linda sono la testimonianza diretta del dono universale della preghiera, che è quello di dare la possibilità a tutti di creare o recuperare la fiducia in quel Mistero d’Amore immenso e straordinario che chiamiamo Dio.

***

Oggi, a distanza di più di un anno dal mio “incidente di percorso”, mi chiedo: come si convive bene a livello psichico con una malattia cronica come il tumore, con l’ansia da recidive? Come si vive bene la vita che si ha davanti dopo un episodio di cancro, dopo la fine delle terapie più pesanti? Come si vive sereni (perché se un tempo avevo grandi ambizioni terrene, oggi invece quello che desidero è di vivere serena e di non riammalarmi più) con il tarlo, la paura che il tumore possa tornare e con i dubbi sull’efficacia delle terapie ricevute secondo i protocolli della medicina ordinaria (perché i dubbi, quano persone care si riammalano o muoiono, sorgono)? Non lo so, non ho ancora una risposta che scaturisce dall’esperienza diretta; so solo che Io ho scelto e deciso di lavorarci. Ci sto lavorando con grande impegno, fatica, passione e amore, ogni giorno. E so che in futuro avrò una risposta concreta. Nel frattempo però incoraggio tutti coloro che, direttamente o indirettamente, hanno vissuto la mia esperienza, a provare a compiere, con determinazione, quella trasformazione per cui il dolore è solo un piolo della scala, un appoggio da cui avere lo slancio per salire il successivo, un gradino da cui compiere il salto che dal dolore della rinascita ci conduce verso la gioia infinita.

Vi prego, fate che la mia esperienza non sia stata inutile; fate in modo che il mio racconto non rimanga solo la testimonianza dell’ennesima storia di cancro ma fatene tesoro affinché contribuisca a fermare “l’epidemia” tumore che ahimé ha già fatto troppe vittime. Prendetemi come esempio, nel bene e nel male.

 

Ida Francesca Nocito