L’autrice

Ida (Francesca) Nocito

Ida, Francesca è il secondo nome, arriva a Siena da Roma nel 1987 con tutta la sua numerosa famiglia: i genitori Rita ed Ennio (originari rispettivamente di Roccasecca e di Sant’Agata di Esaro),  la nonna Emilia e i tre fratelli Luca, Daniele e Gianni.

Timida, introversa, estremamente sensibile e portata per l’arte in tutte le sue manifestazioni e con un innato gusto per la bellezza e l’armonia delle forme, si rivela versatile sia negli studi che nel lavoro, passando infatti, con facilità, da un campo all’altro.

Francesca, durante le scuole superiori, frequenta corsi di recitazione a Siena e a Firenze,  attraverso i quali  sviluppa e in seguito alimenta, il fuoco per l’arte drammatica che porta avanti in  modo parallelo all’Università.

Nel 1998, prima di laurearsi in Lettere, si diploma All’accademia d’Arte drammatica della Calabria dove entra in contatto con l’Arte della Parola (cioè l’arte della parola vivente o di configurazione artistica del linguaggio sviluppata da Rudolf Steiner applicata alla narrazione epica, alla declamazione poetica e alla recitazione drammatica ) attraverso l’insegnamento degli attori e registi Claudio Puglisi e Paolo Giuranna. Due anni dopo consegue la laurea in Lettere Musica e Spettacolo presso l’Università di Siena, con una tesi sperimentale rivolta proprio all’Arte della Parola dove intervista artisti come Paolo Giuranna, Alfredo Chiappori, Francesca Gatti e Federico Tiezzi.

Successivamente Ida si trasferisce in Inghilterra, per studiare l’Arte della Parola (Speech Art) e frequenta  il corso quadriennale  presso la scuola  Artemis- School of Speech and Drama; istituto fondato da Maisie Jones nel 1970 e in seguito diretto da Christopher Garvey. Nel 2006 ottiene il diploma in Speech and Drama (riconosciuto dal Goetheanum) e nell’anno successivo, attraverso studi ed esami extra, lo converte in un titolo equivalente ad una laurea in Performing Speech and Drama, accreditato dal Trinity College of London. Negli anni inglesi prende parte a numerosi spettacoli di Arte della Parola che sono stati rappresentati in vari centri, teatri, ospedali, scuole e festival in Gran Bretagna e, nel contempo, insegna recitazione e la Speech Art ad adulti e bambini.

Francesca lascia poi il regno unito nel 2007 ma prima di tornare in Italia acquisisce il TESOL che le permette, una volta tornata in Italia, di insegnare inglese a bambini e ad adulti per diversi anni mentre prende parte ad alcuni progetti cinematografici indipendenti. Nel 2011, proprio quando era in procinto di partire con un’attività imprenditoriale di insegnamento dell’Inglese che coinvolgesse tutte le tecniche acquisite, scopre di avere un tumore; fin dall’inizio del percorso terapeutico inizia a tenere un diario, diventato poi Rivoglio i miei capelli- diario di un tumore, il libro che l’autrice ha voluto pubblicare per aiutare chi, ogni giorno, direttamente o indirettamente, vive il cancro ma anche per far comprendere a chi non lo ha avuto, in particolare gli uomini, tutti gli aspetti fisici e psichici che una diagnosi di tumore maligno comporta.

” Non è il desiderio di gratificare me stessa che mi ha spinto a scrivere e a cercare un editore che credesse nel mio progetto e che investisse nel mio libro ma quello di sostenere nel mio piccolo chi ogni giorno soffre a causa del cancro ed è per questo che non mi piace nemmeno definirlo il mio libro. Dunque, mi sono messa in vetrina non per mania di protagonismo ma affinché le persone abbiano l’opportunità di imparare dalla mia esperienza, nel senso di prendere quello che più gli serve per crescere e  affinché più persone possibili possano sensibilizzarsi verso la cosa. Questo anche perché dietro parole come cancro, chemioterapia o radioterapia  ci sono dei mondi di esperienza vissuta fatta di emozioni in tutti suoi colori e note.  E alla fine della giornata, quello che rimane (e questo è immortale), sono le emozioni che abbiamo trasmesso e donato al mondo e sento la responsabilità che tali emozioni siano positive; non concepisco un’ esistenza senza che nel piccolo e ogni giorno, avendone la possibilità, si sia fatto del bene agli altri. Sono una ex attrice, con una lunga formazione alle spalle costata sacrifici e fortemente voluta si è vero ma, prima che mi fosse stato diagnosticato il cancro, avevo scelto di accantonare il percorso di attrice, per tanti motivi; e smettendo mi ero data finalmente la possibilità anche di non dover essere visibile a tutti i costi. Non nascondo che, con questo libro, il dover diventare un pochino visibile mi abbia dato, soprattutto all’inizio, un po’ di disagio, anche se gli anni di formazione come attrice hanno ovviamente lasciato una capacità e facilità nel creare un rapporto con un pubblico e gestirlo, divertendomi anche nel farlo; ma il punto è che ora le mie doti e formazione di attrice sono al servizio di una causa diversa, che è lasciare un segno positivo, aiutare se possibile con la mia testimonianza”.

Ida Francesca